Chroma. Storie degeneri by Rossi Tersite

autore:Rossi Tersite [Tersite, Rossi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Les Flâneurs
pubblicato: 2022-05-12T04:00:00+00:00

Racconto rosa - Non pensare all’erezione

Hanno cominciato con un banale video porno.

Solita villa hollywoodiana con piscina, solito bellimbusto che si ritrova nel salotto della solita strafiga in virtù di una qualche mansione professionale (stavolta lui è un bodyguard e lei la sua protetta); solito passaggio rapidissimo dal dialogo più improbabile (lei gli ha chiesto come le sta il vestito nuovo appena comprato) al cazzo in mano; e poi via con il solito repertorio, tutto intero, di posizioni prescritte dal trito copione, fino all’eiaculazione finale: dopo gli urletti finti della donna, l’urlo vero dell’uomo.

Ed è stato proprio lì, sul finale, che è arrivata la sorpresa. L’attore non è venuto con il consueto, volgare getto sulla faccia dell’attrice, ma sulla schiena. Un particolare che ha rischiato di fregarmi. Il mio pene era rimasto inerte, flaccido, senza il minimo turgore, per l’intera durata del video, dieci minuti di noia assoluta. Non era stato difficile evitare l’erezione. Poi, improvviso e inatteso, è arrivato il sussulto raffinato di una regia fino a quel momento piatta, insulsa: quell’abbondante schizzo di sperma tra le due fossette di Venere.

Quei due piccoli incavi sopra le natiche, con la loro simmetria ipnotica, attributo piuttosto infrequente dell’anatomia femminile, di cui beneficia solo una donna su tre, sono da sempre capaci di eccitarmi violentemente. Probabilmente loro lo sanno. Sanno tutto di me, hanno detto. Ecco perché hanno usato questo video, che altrimenti era destinato a una totale inefficacia. Solo un piccolo assaggio di quello che ancora mi aspetta.

Quando l’attrice ha inarcato la schiena al contatto col fiotto caldo, ho sentito che tra le mie gambe il meccanismo dell’erezione si stava fatalmente attivando, per quanto ostacolato con tutte le mie forze mentali. L’immagine di quelle fossette irrigate di sperma è stata trasmessa al cervello attraverso gli occhi, questi occhi sbarrati che non posso chiudere, e ha immediatamente generato l’impulso necessario ad avviare l’afflusso di sangue nei corpi cavernosi del pene. Con sforzo sovrumano sono riuscito a evitare che il processo si compisse e il cazzo si sollevasse completamente, il che mi sarebbe stato fatale. Si è fermato a mezz’aria, quasi indeciso tra l’istinto sessuale, seguito senza indugio migliaia e migliaia di volte, e l’istinto di sopravvivenza, che continua ad animarmi a dispetto delle circostanze disperate in cui mi ritrovo. Ha vinto il secondo, ma so che il primo non potrà essere represso all’infinito.

Le rivendicazioni arrivate nell’ultimo anno erano quindi reali, come le minacce. Loro esistono davvero. Le azioni rivendicate e le promesse di morte non erano una burla, né una trovata pubblicitaria, come molti, anche fra noi dell’ambiente, hanno voluto credere per troppo tempo, senza prendere le necessarie precauzioni, sottovalutando il pericolo. Non io. Io ho troppa esperienza, della vita prima ancora che del mio mestiere, per non capire che, in quest’epoca di conflitti senza quartiere tutti contro tutti, poteva esserci spazio anche per una guerra assurda come questa. E mi sono preparato al peggio.

Ho rinnegato la mia attitudine professionale, per non dire la mia stessa natura, e mi sono allenato duramente, in questi mesi, a compiere l’esatto contrario di ciò che ho sempre fatto: contrastare l’erezione.

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